
Così nasce la Ferrari Roma che si divide tra GT e Spider con linee sinuose ed eleganti in cui affondano le radici una delle epoche più belle della storia: quella del boom economico degli anni 50-60.
La Roma prende in eredità l’armonia delle curve e i volumi delle bellissime macchine come 250GT Berlinetta lusso e la 250GT 2+2.
Una sinuosità senza precedenti fatta di superfici lisce ed eleganti.
Flavio Manzoni definisce il modello con “il muso da squalo sottolinea la propensione in avanti del frontale. Parte dell’eleganza della Roma risiede nel dissimulare la bocca anteriore all’interno di un volume pieno, seppur traforato”.
Dall’altro lato il raffreddamento del motore è stato un punto dove si sono soffermati, scambiandosi diverse idee, designer e ingegneri per rendere questo modello di altissima potenza.
La Ferrari Roma viene comparata con la Portofino in quanto condivide le dimensioni e l’impostazione meccanica (la lunghezza cresce di 70 mm fino a 4.656 mm, l’altezza si riduce di 17 mm a 1.301mm e la larghezza aumenta di 44 mm fino a 1.974 mm, mentre il passo rimane invariato a 2.670 mm) ma a livello tecnico la Roma introduce differenti novità come il telaio e la scocca di 1.472 kg.
Il propulsore V8 biturbo di 3.9 litri deriva da quello della 2+2 con tetto retraibile elettricamente, ma sulla coupé arriva a erogare 20 CV in più, per un totale di 620 CV tra i 5.750 e i 7.500 giri/min e una coppia massima di 760 Nm tra i 3.000 e i 5.750 giri/min.
Cilindrata totale: 3855CC.
La Ferrari Roma viene distinta dalle altre per il suo stile che si basa sulla pulizia e l'essenza degli elementi, l'eleganza e l'armonia dei volumi e delle proporzioni. Tutte le decorazioni superflue sono stati rimossi per mantenere la semplicità ed esaltare il minimalismo delle forme. Per mantere la purezza stilistica sono state studiate diverse soluzioni tecnologiche in modo che l'ala mobile posteriore integrata nel lunotto miri a mantenere l'elegazna delle linee ad ala chiusa.
Il nuovo approccio agli interni porta alla creazione di due cellule dedicate a driver e passeggero composto da 2 "cellule" separate. Esso è basato sul concetto chiamato Dual Cockpit, già presente da altri modelli della casa Ferrari.
L'abitacolo è caratterizzato da 3 diversi schermi: un nuovo infotainment verticale da 8,4”, un display per il passeggero e un quadro strumenti digitale da ben 16”.
Nell’abitacolo le superfici e le funzionalità sono distribuite in modo uniforme sivluppando la continuità del concetto spazio.
Diversamente dalle sport car Ferrari che sono costruite a seconda del guidatore, la Roma ha una struttura quasi simmetrica e a vantaggio di spazi e funzioni in modo da coinvolgere il passeggero.
Innovativi anche i comandi touch del volante attraverso i quali il guidatore può accedere a tutte le funzioni dell’auto senza togliere le mani dalla corona.
Guidabile da tutti quindi non più una macchina per pochi.
Al momento il costruttore non ha annunciato ufficialmente quando uscirà sul mercato questa nuova coupé ma probabilmente nel corso del 2020. Il costo si aggirerà, pare, attorno ai 200.000 euro.
DETTAGLI (fonte Quattroruote)
Proporzione
sono atletiche: è lunga 4,65 metri, larga 1,97, alta 1,3 e con un passo di 2,67. Poggia su pneumatici 245/35ZR20 davanti (dischi da 390mm) e 285/35ZR20 dietro (dischi da 360mm).
Trasmissione
sfrutta il cambio a doppia frizione a otto marce simile a quello della SF90 Stradale (6kg più leggero delle sette marce della Portofino), montato in blocco al differenziale posteriore. Lo 0-100 è coperto in 3.4 secondi, lo 0-200 in 9,3.
Motore
è il V8 biturbo di 3.855cm³ in posizione anteriore-centrale, come sulla Portofino (da cui deriva): eroga 620CV fra 5.750 e 7.500 giri/min e 760Nm fra 3.000 e 5.750giri/min.
Contagiri Digitale
l'ultimo cambiamento è la sparizione del contagiri analogico. Ora è tutto in digitale con una risoluzione di 16" con possibilità di configurare a proprio piacimento anche il navigatore con mappe 3D.